La lapide per Duccio Galimberti

di Piero Calamandrei

Sulla facciata del Palazzo comunale di Cuneo fu posta questa lapide, dettata da Piero Calamandrei in occasione dell’ottavo anniversario della morte di Duccio Galimberti, nel dicembre del 1952:

Lo avrai

Camerata Kesserling

Il monumento che pretendi da noi italiani

Ma con che pietra si costruirà

a deciderlo tocca a noi.

Non con i sassi affumicati

Dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio

Non colla terra dei cimiteri

Dove i nostri compagni giovinetti

Riposano in serenità

Non colla neve inviolata delle montagne

Che per due inverni ti sfidarono

Non colla primavera di queste valli

Che ti vide fuggire.

Ma soltanto col silenzio dei torturati

Più duro d’ogni macigno

Soltanto con la roccia di questo patto

Giurato fra uomini liberi

Che volontari si adunarono

Per dignità non per odio

Decisi a riscattare

La vergogna e il terrore del mondo.

Su queste strade se vorrai tornare

Ai nostri posti ci ritroverai

Morti e vivi con lo stesso impegno

Popolo serrato intorno al monumento

Che si chiama

Ora e sempre

Resistenza.