Caiazzo

 

A Caiazzo, in provincia di Caserta, la sera del 13 ottobre 1943, un gruppo di granatieri corazzati al comando del giovane sottotenente Wolfgang Lehhigk-Emdem, massacra ventidue (o ventitré) civili italiani. Si tratta di dieci bambini fra i 3 e i 14 anni, un ragazzo di 16, sette donne fra i 18 e i 63 anni, di cui una incinta al sesto mese, e quattro uomini. Pare che ai tedeschi che domandavano dove si fossero diretti i nemici, qualcuno di loro rispose indicando la direzione intrapresa dalle truppe tedesche, e si scatenò la strage. Ci sono anche altre versioni dell’accaduto, ma questa fu accolta da Benedetto Croce, che per l’eccidio dettò l’epigrafe seguente.

Presso Caiazzo / nel luogo detto San Giovanni e Paolo / alcune famiglie campagnuole rifugiate in una stessa casa / furono il XIII ottobre MCMXLIII / fucilate e mitragliate / per ordine di un giovane ufficiale prussiano / uomini donne infanti / ventitré umili creature / non d’altro colpevoli / che di avere inconscie / alla domanda dove si trovasse il nemico / additato a lui senz’altro la via / verso la quale si erano volti i tedeschi / improvvisa uscì dalle loro labbra / la parola di verità / designando non l’umano avversario / nelle umane guerre / ma l’atroce presente nemico / dell’umanità.